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martedì 24 luglio 2012

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L'handicap

Tutte le persone con una disabilità debbono essere marchiate a fuoco per la vita con quell'orrendo simbolo?
Le persone etichettate disabili hanno vissuto da bambini quasi tutte le cose "normali", poi l'entrata nel mondo della scuola e già le prime differenze venivano messe in rilievo (insegnante di sostegno, accompagnamenti, ecc), poi gli altri crescono e si aggregano a dei gruppi (catechismo, sport, arti in generale)mentre la persona etichettata disabile va a fare terapie, parla con psicologi, psicoterapeuti, i genitori hanno contatti con assistenti sociali……è malato, è diverso…..!
E più cresce più si accentua questa diversità.
Poi la scuola finisce e il "normodotato" sceglie la sua strada, il disabile no, viene inserito in centri occupazionali educativi, in centri diurni, in comunità terapeutiche, in programmi specifici e viene sempre più tolto dalla realtà vera.
E' come se gli venisse tolta la parte adolescenziale della conoscenza del mondo e soprattutto c'è la mancanza di un gruppo che sia sotto il segno dei pesci o toro o ariete e non sotto il segno dell'handicap.
Voglio parlare quindi davvero di una nuova cultura, di trasmettere che da bambini tutti eravamo seduti su una sedia a rotelle, solo che la chiamavamo passeggino, che molte persone se non avessero gli occhiali sarebbero comunque non vedenti, che quando diventiamo anziani sentiamo meno, camminiamo meno o forse non possiamo più camminare, parliamo male, se abbiamo un incidente o una malattia diventiamo tutti disabili, è la dura realtà, la disabilità è a portata di tutti, ecco perché è sempre più vero che tutti siamo disabili e che però non tutti hanno le opportunità di vivere normalmente per mancanza di cultura di opportunità.
Siamo in una cultura del sostegno.
Si tratta di riuscire ad affrontare il problema da angolazioni diverse.. perché dipende da che punto guardi il mondo, tutto dipende…..

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